Nella prima sala di esposizione del museo sono conservati i fossili più rappresentativi delle varie ere geologiche provenienti da ogni parte del globo: dai trilobiti dello Utah a quelli del Marocco, dalle ammoniti di Holtzmaden in Germania, ai pesci fossili del bacino di Araripe in Brasile. I punti salienti della storia della vita sulla Terra sono ripercorribili attraverso il materiale esposto e una serie di pannelli esplicativi che permettono di seguire le principali tappe evolutive che hanno portato il mondo animale e vegetale ad assumere quelle che sono le sue caratteristiche attuali.
ARCHEANO – da 4.000 milioni di anni La Terra si configura in nucleo, mantello e crosta. Origine dell’atmosfera e degli oceani. Prime rocce sedimentarie. Formazione dei primi composti organici e di molecole proteiche. Rare testimonianze della vita: probabile in Groenlandia a 3,8 miliardi di anni e certa in Sud Africa e Australia a 3,5 – 3 miliardi di anni. Presenza delle stromatoliti, interpretate come strutture biosedimentarie.
PROTEROZOICO – da 2.500 milioni di anni Incremento progressivo dell’ossigeno nell’atmosfera e formazione di uno strato protettivo d’ozono. Comparsa delle prime cellule eucariote (probabile tra 1,8 e 1,6 miliardi di anni e certa a 1,4 miliardi di anni). Presenza di alghe pluricellulari (probabile a 1,2 miliardi di anni certa a 680 milioni di anni) e di protozoi (a 800 milioni di anni).
CAMBRIANO – da 570 milioni di anni Flora e fauna esclusivamente acquatiche. Prima significativa comparsa di organismi con esoscheletro, probabile risposta ai primi predatori. Presenza certa di tutti i piani strutturali della fauna attuale: dalle spugne ai primi vertebrati (agnati) che compaiono alla fine del periodo.
Crisi biologica: fine Cambriano medio e superiore fasi di estinzione delle trilobiti.
ORDOVICIANO – da 510 milioni di anni Flora e fauna esclusivamente acquatiche. Comparsa di coralli costruttori di scogliera: tetracoralli e tabulati. Diversificazione (radiazione adattiva) degli organismi marini. Ripresa delle trilobiti. Si diversificano gli ostracodermi.
Crisi biologica: fine Ordoviciano, importante fase di estinzione di brachiopodi e briozoi.
SILURIANO – da 435 milioni di anni Prima colonizzazione delle terre emerse da parte di Psilofite, piccole piante dotate di sistema vascolare e di un sottile tronco. Alla fine del Siluriano compaiono i placodermi e gli acantodi, primi pesci con mascelle, che derivano dalla modificazione da archi branchiali. Gli ostracodermi e gli euripteridi, giganteschi artropodi simili a scorpioni, dominano gli ambienti lagunari e lacustri.
DEVONIANO – da 410 milioni di anni Compaiono le prime foreste di piante con spore. Licopodi (Lycodopophyta) e felci (Pterophyta) ed i primi insetti. Origine delle ammoniti, degli squali e delle razze. Con la comparsa degli anfibi alla fine del Devoniano inizia la conquista delle terre emerse da parte dei vertebrati.
CARBONIFERO – da 355 milioni di anni Sviluppo di immense foreste di equiseti (Spenophyta), felci arboree, piante felciformi con semi (Pteridosperme) e Gimnosperme alte fino a 30 metri ed esclusive del periodo (Cordaites) e licopodi. Verso la fine del periodo compaiono le prime Conifere. Nel Carbonifero superiore compaiono i primi insetti con le ali, tra cui una libellula con quasi 70 centimetri di apertura alare. Apogeo degli anfibi e comparsa dei rettili.
Crisi biologica: al passaggio Carbonifero inferiore – superiore estinzione di diverse specie di ammoniti e crinoidi.
PERMIANO – da 290 milioni di anni Le Conifere tendono a diventare dominanti. Radiazione adattiva dei rettili che occupano le nicchie prima occupate dagli anfibi. Compare un gruppo di rettili simili ai mammiferi (Therapsida), con denti già differenziati e forse omeotermi.
Crisi biologica: la fine del periodo, che coincide con la fine del Paleozoico, è caratterizzata dalla più grande estinzione di massa della storia della vita. Scompaiono numerosi gruppi (fusulinidi, tabulati, tetracoralli, trilobiti, ecc.), quasi tutti gli altri gruppi subiscono una drastica riduzione.
TRIASSICO – da 250 milioni di anni Dopo la crisi di fine Permiano, grande diversificazione della maggior parte degli invertebrati (ammoniti, coralli ecc.). I “rettili” si diffondono negli ambienti marini (ittiosauri, notosauri, plesiosauri), compaiono i coccodrilli, le tartarughe, i dinosauri e i primi rettili volanti: gli pterosauri. Prima documentazione dei mammiferi e prima possibile comparsa degli uccelli.
CRETACICO – da 135 milioni di anni La comparsa delle Angiosperme, piante con i fiori, porta al declino delle Gimnosperme e determina un processo di coevoluzione con gli insetti. Compaiono per la prima volta i serpenti ed è documentata la presenza dei mammiferi placentati e dei marsupiali. Nell’ambiente marino compaiono i teleostei e gli squali attuali. Il Cretacico è tuttavia ancora dominato dai grandi rettili (marini, volanti e terrestri), dalle ammoniti e dalle belemniti.
Crisi biologica: è la più importante dopo quella di fine Permiano. Il tipico scenario biologico del Mesozoico, con l’estinzione dei dinosauri e delle ammoniti, scompare definitivamente.
PALEOGENE - da 65 milioni di anni Le Angiosperme tendono a prevalere sulle Gimnosperme ed i gruppi tassonomici, drasticamente ridotti dalla crisi biologica di fine Cretacico, si ridiversificano. I mammiferi si differenziano dando origine in pochi milioni di anni a tutti gli ordini che attualmente popolano la Terra. Nell’Oligocene compaiono già i progenitori delle scimmie antropomorfe. Crisi biologica: estinzioni si verificano nella seconda metà del periodo e vengono diluite in numerosi episodi ben collegati alle variazioni climatiche. Salvo eccezioni solo specie e generi si estinguono, non grandi gruppi come nei periodi precedenti.
NEOGENE - da 23 milioni di anni Flora e fauna simili a quelle attuali. Nel Miocene compaiono le balene con i fanoni (misticeti), ultimo grande evento nella storia della rete trofica marina, e le prime scimmie antropomorfe. Il bipedismo, prima e fondamentale acquisizione degli ominidi (Australopithecus afarensis), risale a circa 3,7 milioni di anni fa ma probabilmente ha origine più antica. Circa 2,5 milioni di anni compare il genere Homo, i suoi resti sono associati ai primi strumenti litici.
PALEOGEOGRAFIA
Testi e immagini tratti dal poster “Circa…” del Museo dell’Elefante di Svignano sul Panaro a cura dell’Istituto beni Artistici, Storici e Naturali della Regione Emilia Romagna. Ideazione e realizzazione Giovanni Battista Pesce e Gianluca Raineri. Contributi di Giovanni Puppi, Sergio Raffi e Benedetto Sala. Disegni di Antonio Busetto